Arrampicata, una sfida tra uomo e natura

L'attività di arrampicata da parte dell'uomo ha origini antichissime: alcuni pitture rupestri cinesi risalenti al 200 a.C. raffigurano un uomo arrampicarsi su una roccia. Anche l'antico popolo degli Anasazi, originari del Nord America, dovettero essere degli ottimi arrampicatori, considerando la posizione dei cliff-dwelling nei loro villaggi.

L'uomo e la montagna: un legame indissolubile, sebbene aspro e complicato. L'ascesa e il raggiungimento della vetta rappresentano da sempre una sfida, una conquista. Un'impresa non solo fisica ma anche pisicologica, un viaggio per mettersi alla prova, per misurarsi con se stessi: dall'ascesa di Dante alla montagna del Purgatorio e a quella di Petrarca al Monte Ventoso, sono molte le pagine che ci raccontano le varie sfaccettature del legame tra l'uomo e il paesaggio montano.

È però solamente a partire dal XX secolo che si comincia a pensare all'arrampicata come un vero sport, veicolo di una nuova filosofia, basata sul rispetto dell'ambiente montano. Fu un alpinista austriaco, Paul Press, a porre per primo l'attenzione non più solamente sul raggiungimento della vetta, ma sul modo nel quale questa veniva raggiunta, sull'intero percorso di scalata. Oggetto delle critiche di Press era il fatto che, pur di raggiungere vette sempre più alte, si era ricorso ad un uso eccessivo di mezzi artificiali, quali chiodi, staffe o corde, praticando anche fori sulle pareti rocciose per la loro applicazione. Egli sosteneva di essere giunti ad un comportamento completamente irrispettoso nei confronti della montagna: l'ascesa non doveva essere unicamente fisica ma anche psicologica. Egli dunque si fece promotore di una nuova filosofia etica, che segnò il passaggio dall'alpinismo all'arrampicata. Lo stile di salita era molto più importante del raggiungimento della vetta e, per questo motivo, si doveva limitare il più possibile l'uso di corpi artificiali nell'arrampicata, rinunciando anche alle corde di assicurazione.

Un'importante innovazione al mondo dell'arrampicata fu introdotta da Jhon Gill che, negli anni '50, cominciò ad usare la magnesite per favorire la presa alla roccia.
Negli anni '70 l'attenzione verso questo sport fu dovuto anche allo stile di vita, che possiamo definire hippy, di alcuni protagonisti dell'arrampicata, come ad esempio Charlie Porter e Pete Livesey.

Con il susseguirsi degli anni si sono sviluppati vari stili di arrampiacata, dai più classici ai più estremi, che vengono praticati all'aperto in strutture artificiali indoor.

Strutture Sportive

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Allenati all'interno delle strutture indoor!