Il badminton ha origini antichissimi. Risalenti al 3000 a.C., sono alcune raffigurazione su vasi cinesi di giovani impegnati a rinviarsi una sforma con piume, tramite l'utilizzo di racchette.
Possiamo dunque dedurre che lo sport era conosciuto e praticato nei secoli scorsi in buona parte dell'Oriente. Si deve proprio al colonnello inglese Selby, di stanza in India, l'importazione del badminton in Inghilterra e una sua prima e parziale codificazione, redatta nel 1874.
Nello stesso periodo, nacquero nel Regno Unito i primi club agonistici, concentrati nelle zone dove vi era una maggiore presenza di militari, ossia Folkestone e Portsmouth.

Nel 1893 il colonnello Dolby redasse un regolamento che fu poi riconosciuto da tutte le società inglesi di badminton, rafforzando la diffusione di questo sport nel territorio inglese ed altrove.
In Italia il badminton, sebbene non sia molto conosciuto, conta più di 14 milioni di praticanti e circa 3 milioni di agonisti. È il terzo sport del mondo, dopo l'atletica leggera e la pallavolo, e muove un giro d'affari pari a un terzo di quello del tennis.

Il suo debutto alle Olimpiadi è del 1988 a Seul, quando venne presentato solamente come sport dimostrativo. L'ingresso del badminton, invece, come sport olimpico risale al 1992, in occasione dei Giochi di Barcellona.
Risale al 1976 la fondazione in Italia dell'Associazione italiana badminton e squash, associata alla Federazione italiana tennis. Nel 1985 queste si separano, dando vita a due associazioni distinte. La Federazione Italiana Badminton (FIBa) è stata riconosciuta dal CONI nel 2000 ed è caratterizzata dall'alta qualità del lavoro svolto, come dimostrato le qualificazioni degli atleti azzurri ai giochi olimpici degli ultimi anni.

Un impulso positivo per la diffusione del badminton nella nostra Penisola, proviene dalla scuola: oggi infatti, grazie anche al crescente interesse da parte degli studenti verso questa disciplina, il badminton trova sempre maggior spazio nei Giochi sportivi studenteschi.


 

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