Il liu-bo è un'antica arte marziale di origine siciliana ed è, insieme alla S'Intrumpa sarda, uno degli esempi di arti marziali nate in Italia.
L'origine del liu-bo risale al combattimento con il bastone siciliano, introdotto nell'isola intorno al 1200.

Il bastone,  al di là del suo utilizzo comune come strumento di appoggio, era utilizzato in Sicilia come arma per attaccare e difendersi. Tale stile di combattimento era  meglio conosciuto con il nome di paranza.
Contadini e pastori, dunque, utilizzavano la tecnica del bastone siciliano per difendersi dagli eventuali attacchi dei briganti, tramandandone tutti i segreti di padre in figlio.
Uno dei più noti maestri di questa antica arte fu Vito Presti, nato a Barcellona Pozzo di Gotto nel 1914. Scultore e poeta dialettale, conosceva molto bene la tecnica del bastone siciliano. Essendo uno degli ultimi conoscitori di quest'arte rimasto ancora in vita, fu contattato da alcuni ricercatori intorno agli anni '70, i quali desideravano conoscere e valorizzare gli antichi costumi e le tradizioni della Sicilia. Fu così che il Bastone Siciliano venne riscoperto e valorizzato, grazie anche alla sua promozione all'interno di alcune palestre del territorio siculo.

Attualmente questa arte marziale è conosciuta con il nome di liu-bo. Le due sillabe che costituiscono il nome indicano rispettivamente il soprannome del suo fondatore, Letterio Tomarchio, chiamato appunto Liu, e il termine giapponese bō, che significa «bastone».
Tomarchio, esperto insegnante di judo, ebbe la possibilità di conoscere le tecniche di questa arte marziale dal padre. Egli, nonostante fosse un esperto combattente, si rese conto che i colpi da lui sferrati erano tutti contrastati dal padre, allora settantenne, utilizzando un semplice manico di scopa. Nacque dunque l'idea di formulare un'arte marziale completamente basata sull'uso del bastone.
La disciplina è oggi riconosciuta dal Comitato Sportivo Educativo Nazionale (CSEN) e la sua diffusione è promossa in tutta la Penisola.

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