Pugilato, storia di un fenomeno sociale

Le origini del pugilato sono antichissime, risalenti addirittura al mondo greco. Anche se non sappiamo con esattezza quale sia la data precisa della sua nascita, troviamo alcuni riferimenti nella letteratura classica. Nel XXIII canto dell'Iliade (vv. 824-826), ad esempio, Omero narra della proposta di Achille di organizzare un incontro di pugilato durante la cerimonia funebre dell'amico Patroclo, così come anche Platone ne La repubblica e nel Gorgia fa riferimento al pugilato. A conferma della sua diffusione è la presenza tra le discipline dei Giochi olimpici sin dall'antichità, testimoniata da numerosi scritti dell'epoca nei quali vengono indicati i vincitori delle varie edizioni.

Durante il periodo dell'egemonia romana, il pugilato mutò in una forma di lotta più violenta, conseguente anche all'introduzione di lacci di cuoio, spesso rinforzati con placche metalliche, con i quali gli atleti erano soliti fasciare le mani. Con la caduta dell' impero l'attività conobbe un periodo di decadenza, fino quasi a scomparire.

Fu solamente in età moderna che il pugilato riacquistò la sua fama, quando nel XVIII secolo James Figg, pugile inglese originario dell'Oxfordshire, fondò a Londra un'accademia di boxe, alla quale si iscrissero più di mille persone.
Con Figg la concezione del pugilato cambiò radicalmente rispetto a quella del passato ed è per questo che viene considerato il padre del pugilato moderno, nonostante le tecniche e regole di combattimento fossero molto diverse da quelle di oggi; egli si concentrò maggiormente sull'importanza della difesa piuttosto che sull'attacco, definendo questo sport come «noble science of defence». In breve tempo la fama di Figg e, di conseguenza, della boxe dilagò in tutto il Regno Unito, sino a divenire, durante gli anni della Rivoluzione industriale, lo sport per eccellenza dei lavoratori.

Protagonista induscusso della storia del pugilato fu certamente Jack Broughton, campione d'Inghilterra dal 1730 al 1750. Il suo nome è legato alla prima formulazione di un codice di regole in materia di combattimenti, il London Pride Ring Rules, redatto in seguito ad un triste episodio: la scomparsa dell'amico pugile George Stevenson per le ferite riportate in un combattimento, proprio contro lo stesso Broughton. Da qui, dunque, l'esigenza di rendere gli incontri più sicuri.

In Italia il pugilato comincia a diffondersi a partire dagli ultimi anni dell'Ottocento, per poi divenire durante il regime fascista un mezzo di propaganda politica. Caso particolare è quello del pugile Primo Carnera, indicato dal Duce come modello da seguire, esempio eccellente di forza italica.

Con l'avvento della pellicola la fama del pugilato si rafforzò ulteriormente, grazie alle numerose produzioni cinematografiche legate a questo sport ed ispirato ad i suoi personaggi. Tra i numerosissimi film, non possiamo non ricordare la serie di pellicole Rocky, divenuto un vero e proprio cult.

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