Scherma, l'arte della difesa

L'uomo ha ricorso da sempre all'uso a scopi difensivi di armi bianche. Inizialmente costruite utilizzando semplici pietre scheggiate e successivamente metallo, sono molte le testimonianze dell'uso di spade nell'antichità: dalle spade celtiche al gladio romano, fino al fioretto di oggi.

La scherma come sport mostra già nell'etimologia del termine il suo scopo puramente difensivo ed agonistico. Esso, infatti, analogamente al verbo schermare, deriverebbe dal longobardo skirmjan, che significa, appunto, riparare, difendere.
Lo sviluppo di questa disciplina si estende nei secoli e procede di pari passo a quello delle armi utilizzate. Ruolo fondamentale nella diffusione di tale sport è quello dell'Italia. Assistiamo, infatti, a partire dal XII secolo allo studio sistematico della scherma, elevata a vera e propria scienza, attraverso una numerosa e fiorente produzione trattatistica. Presto il prestigio della scherma italiana si impose anche sugli altri stati europei, grazie a nomi celebri quali Lippo di Bartolomeo ed Achille Marozzo, quest'utlimo maestro di Gioacchino Meyer, fondatore della cosiddetta scherma tedesca.

È dunque all'interno del clima culturale promosso dall'Umanesimo che lo sviluppo della scherma in Italia subisce una forte accelerazione: nel 1536 lo stesso Achille Marozzo pubblica a Bologna un trattato di scherma, suddiviso in cinque capitoli, con il titolo di Opera nova chiamata duello, o vero fiore dell'armi de singulari abattmeti offensivi et diffensivi, nella quale l'autore compie una sistematica analisi dei modi di combattimento e duello tra i contendenti. L'opera è considerata una delle migliori opere di scherma pubblicata durante il XVI secolo, come confermato dalle sue numerose edizioni.

È però l'Ottocento ad essere considerato il periodo d'oro della scherma italiana, poiché vide la nascita della migliore scuola di scherma al mondo, la Scuola Militare Magistrale di Roma, fondata nel 1884.
Nel 1909 venne creata la Federazione Schermistica Italiana, facendo della scherma nostrana un'eccellenza in tutto il mondo; in un secolo di storia dei Giochi olimpici, da quelli di Parigi del 1900 a quelli di Pechino del 2008, l'Italia ha conquistato il podio per più di cento volte.

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