Tiro con l'arco, Viaggio sulle orme del mito

Tra le specie animali, tipica dell'uomo è la tendenza a prevalere sulle altre. La scoperta del fuoco e l'invenzione dell'arco permisero alla specie umana di imporsi sugli altri animali, mostrando fin dall'epoca preistorica la propria inclinazione verso la supremazia.

A testimoniare l'uso dell'arco sin dai tempi remoti, il ritrovamento di alcune raffigurazioni nel sito archeologico di Altamira, in Spagna, risalenti a circa 20.000 anni fa.

Probabilmente è a partire dall'invenzione del giavellotto che l'uomo cominciò ad ideare un modo per potenziare la forza del lancio.
Inizialmente di dimensioni maggiori ed utilizzato esclusivamente come strumento per la caccia, a partire dall'antichità classica l'arco trovò impiego sui campi di battaglia, diventando nei secoli una delle armi dotata di maggior prestigio.
A rafforzare tale prestigio, vi sono i numerosi riferimenti, nella mitologia greca, al tiro con l'arco: nel libro XXI dell'Odissea, ad esempio, Penelope organizza proprio una gara di tiro con l'arco per scegliere, tra i Proci, colui che sarebbe diventato il suo futuro marito. Si pensi ancora al dio Apollo, indicato con l'epiteto di Aphetoros, ossia «colui che porta l'arco», oppure ad Eros, fanciullo alato capace di infuocare i cuori delle sue vittime scoccando una freccia.

Durante l'epoca romana, invece, l'arco fece la sua comparsa sui campi di battaglia solamente a partire dal I secolo a.C., durante le guerre contro i Parti. Successivamente l'imperatore Augusto, all'interno della sua riforma dell'esercito, istituì una sezione di arcieri a cavallo, impegnati nella difesa dei confini contro i Germani.

Un impronta fondamentale allo sviluppo dell'arco fu dato dai Gallesi, i quali lo impiegarono come arma principale nella lotta contro i Sassoni. Dall'evoluzione dell'antico arco lungo utilizzato dai Vichinghi, nacque il long-bow, caratterizzato dalla curvatura unica. Nei secoli successivi, il long-bow si diffuse in tutto il Regno Unito, fino a diventare arma fondamentale nelle strategie di guerra. Ciò portò, a partire dal Medioevo, alla mitizzazione dell'arciere: personaggi come Guglielmo Tell e Robin Hood divennero dei veri e propri eroi.

La pratica del tiro con l'arco comparve per la prima volta tra le discipline previste per i giochi olimpici nell'edizione parigina del 1900, restandovi sino al 1920. Dopo un periodo di esclusione,  venne inserito nuovamente tra le specialità olimpiche a partire dai Giochi di Monaco del 1972.

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