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Paperoni a San Gregorio e poveri in canna a Capozzi. Ecco la radiografia del reddito pro capite dei comuni siciliani


I dati di "Twig", la start up che ha studiato i redditi di tutti i comuni italiani, se si guarda a quelli della regione Sicilia rivelano che è San Gregorio di Catania il comune nel quale c’è il più alto "reddito pro capite", con un importo che supera i 24mila euro l’anno, mentre la palma, non invidiata, del più povero, spetta a Capizzi, che si trova in provincia di Messina e che arriva a soli 9.055 euro pro capite. 

In generale i comuni che si trovano in provincia di Catania e più precisamente nei dintorni della città etnea, sono quindi i più ricchi, dato che nelle zone comprese tra San Gregorio e Sant’Agata, vivono molti professioni ed imprenditori, che hanno fatto fortuna con il lavoro. Altri dati rilevanti, in materia di reddito pro capite sono quelli dei comuni di Sant’Agata Li Battiati, che ha 23.541 euro di reddito pro capite, e Aci Castello e Tremestieri Etneo, rispettivamente con importi di 21.400 4 20.538 euro.

E’ invece in controtendenza il dato riguardante il comune etneo, visto che Catania è l’ultima tra le "città metropolitane" della Sicilia, dietro sia a Messina che a Palermo, e tra i capoluoghi di provincia, con i suoi 18.161 euro, è dietro anche a Siracusa e Agrigento, rispettivamente con 18.202 e 18.121 euro. Tra i capoluoghi di provincia il meno ricco èRagusa, con un reddito annuo medio pro capite di 15.842 euro, preceduto nell’ordine da Trapani, Caltanissetta ed Enna. 

Dati abbastanza sostanziosi di reddito pro capite annuo, anche quelli relativi ai comuni che offrono le maggiori attrattive turistiche, con Taormina, i cui abitanti raggiungono i 17.569 euro annui, seguiti da quelli di Erice, con 17.465 e quelli di Cefalù, con 16.256. L’analisi del risultato offerta dal sindaco del comune risultato primo in classifica, San Gregorio, Carmelo Corsaro, è abbastanza semplice e chiama in causa la migliore qualità di vita che il suo Comune, offre rispetto alle città, anche per la sua riserva naturale che copre 800 mila metri quadri. 

Ben diverse le sensazioni nel comune di Capizzi, che era all’ultimo posto anche nella rilevazione dell’anno precedente, con un assessore comunale, Giuseppe Sarra Fiore, il quale fa presente come l’economia del suo comune si basa in massima parte sull’allevamento, e sia presente una disoccupazione giovanile a livelli record, quasi il 60%. Da parte di Sarra Fiore viene anche rimarcato come non sia possibile ottenere finanziamenti da parte di Regione e Stato, che invece effettuano solo dei tagli.
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