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A svolgere l'attività di amministratore condominiale possono essere sia le persone fisiche che giuridiche, a patto che abbiano i requisiti elencati a seguito della recente riforma, fra i quali il conseguimento del diploma di maturità e l'aver seguito un apposito corso di formazione. Parte dei requisiti perde di valore se a ricevere la nomina di amministratore è un condomino dell'edificio in questione.

Vi è da notare, però, che dopo l'ultima riforma in materia le responsabilità e le funzioni spettanti all'amministratore sono accresciute, con la legge atta a modificare la disciplina del condominio degli edifici. Quindi è sempre consigliabile affidarsi ad amministratori di condominio professionisti, che mostrino competenza nel settore

La normativa prevede che la nomina di amministratore abbia la validità di un anno. Alla scadenza di questo, qualora la nomina non sia stata revocata, questa è da considerarsi rinnovata anche per l'anno seguente. A revocare la nomina sono i condomini in sede di assemblea, come prevede il regolamento condominiale. In certi casi, è l'autorità giudiziaria a disporre la revoca sotto richiesta di anche soltanto uno dei condomini. Ciò può avvenire quando l'amministratore:

• non abbia provveduto alla stesura del rendiconto
• non abbia indetto l'assemblea per l'approvazione dei conti;
• si rifiuti di convocare l'assemblea per la nomina di un nuovo amministratore;
• non abbia reso esecutiva una delibera di assemblea;
• non si occupi della cura dei registri.