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Tutti hanno diritto a compiere la propria attività lavorativa in un ambiente sicuro, all'interno del quale non vi siano eventuali pericoli per la tutela dei lavoratori. Essere dotati di estintori si configura come un criterio importantissimo per evitare che lo scoppio di un fuoco si tramuti in una tragedia.
Munirsi di un estintore, tuttavia, non è sufficiente per l'incolumità dello stabile sede della tua azienda e delle persone che vi prestano attività oppure sono di passaggio. Le disposizioni in materia, pertanto, prevedono un programma di manutenzione per garantire la prevenzione degli incendi.
A tal proposito, la norma UNI 9994-1-2013 individua la periodicità degli interventi di manutenzione e le modalità attraverso cui tali interventi vanno eseguiti.
La manutenzione degli impianti antincendio
è obbligatoria e a carico del titolare dell'impresa.
Il datore, infatti, risponde personalmente qualora non siamo rispettate le norme relative alla manutenzione degli estintori. In caso di non presenza dell'estintore, insufficienza numerica, assenza di adeguata segnaletica o impedimento a raggiungere il dispositivo, il titolare è punito con un'ammenda, dai 1000.00 ai 6400.00 euro, o addirittura con la reclusione da 2 a 6 mesi.
La manutenzione prevede quattro fasi. La prima fase può essere effettuata dal personale interno all'azienda e consiste nella verifica di tutte le accortezze necessarie, quali integrità dell'estintore, cartelli di segnaletica, accessibilità, eventuali danneggiamenti, leggibilità delle iscrizioni e dotazione del libretto.
Nel caso in cui il personale addetto alla sorveglianza notasse anormalità, le comunicherà subito alla ditta per la manutenzione degli estintori. Le altre fasi, invece, devono obbligatoriamente essere svolte da tecnici esterni e qualificati e nel rispetto di scadenze temporali ben definite. Se la fase di controllo verrà effettuata ogni sei mesi, la data di revisione e quella di sorveglianza varieranno a seconda della tipologia di dispositivo.
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