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Dichiarazione di Successione: quando va fatta?

Chi deve fare le partiche di successione e in quali casi


Il decesso di una persona comporta per i familiari l'espletamente di varie formalità per la gestione dell'eredità e il pagamento delle imposte. Tra gli adempimenti richiesti dalle normative c'è la presentazione della dichiarazione di successione all'Agenzia delle entrate, la cui compilazione può essere affidata a uno studio legale, che può seguire tutto l'iter e abbreviarlo.

Per esempio chi cerca assistenza per le pratiche successione a Roma può compilare il form presente su studioavvocato.roma.it per entrare in contatto con un avvocato abilitato, esperto in materia e ricevere una consulenza su misura per poter assolvere a tutti gli adempimenti richiesti per legge a gli eredi.

Cos’è la dichiarazione di successione?

La dichiarazione di successione è un documento fiscale tramite il quale si comunica all’Agenzia delle entrate il decesso di un contribuente e il subentro degli eredi nel suo patrimonio. Si tratta di un adempimento obbligatorio, diretto non solo a informare l’ente territoriale il passaggio del patrimonio del defunto a terzi ma anche per il calcolo delle relative imposte.

La pratica di successione ha come obiettivo quello di trasferire i rapporti giuridici attivi e passivi di un defunto agli eredi, rappresentati dai parenti fino al sesto grado che vengono definiti "chiamati all’eredità" o ai legatari ovvero i soggetti a cui tramite testamento sono stati attribuiti diritti sul patrimonio (articolo 588 del codice civile).

Chi deve presentare la domanda di successione?

La dichiarazione deve essere presentata entro 12 mesi dalla data del decesso di un contribuente, che coincide con quella di apertura della successione. Operazione che può essere fatta utilizzando i servizi telematici del sito dell’Agenzia delle entrate o l’ufficio competente o tramite un intermediario abilitato, come un padronato o un avvocato.

I soggetti che sono tenuti a tale adempimento sono:
  • gli eredi e i legatari o i loro rappresentanti legali;
  • gli immessi nel possesso dei beni del defunto;
  • gli amministratori dell’eredità;
  • i curatori;
  • gli esecutori testamentari.
È importante notare che in presenza di più chiamati all'eredità è possibile trasmettere una sola domanda, firmata da tutti gli aventi diritto. Questi ultimi se non provvedono all'adempimento entro i termini previsti incorrono in una sanzione amministrativa, che varia dal 120 al 240 per cento dell’imposta.

In quali casi va fatta la dichiarazione di successione?

La dichiarazione di successione non è sempre obbligatoria in caso di decesso di un parente stretto o ci sia già un’eredità. L’obbligo sussiste quando il patrimonio del defunto è costituito da immobili, diritti su immobili o una cifra in denaro superiore ai 100.000 euro. Tra l’altro per quanto riguarda gli immobili bisogna segnalare il subentro al Catasto, facendo una richiesta di voltura e sostenere le relative imposte.

Chiedere il supporto di un avvocato consente di poter attivare tutte le procedure utili per entrare in possesso del patrimonio del defunto in tempi brevi ed evitando sanzioni. Lo Studio Avvocato è un vero punto di riferimento per chi cerca professionisti esperti in pratiche successione Roma, disponibili a mettere le loro competenze per tutelare i diritti dell'assistito e supportarlo in tutte le operazioni utili per subentrare nelle situazioni giuridiche del defunto.
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