L'utilizzo delle
stampe 3D negli ospedali è il massimo apice nel campo dell'
avanguardia medico-scientifica-tecnologica; lo scopo principale, di questa tecnica avanzata, è quello di creare componenti artificiali che vadano a sostituire parti del corpo "difettose", durante gli interventi.
Il
collaudo delle stampe tridimensionali ad uso medico è durato molto tempo, confinando questa innovativa tecnica all'interno delle fasi sperimentali per un lungo periodo, ma adesso siamo ad un decisivo punto di svolta:
Lo scorso
Sabato 7 Ottobre a Modena, è stata realizzata una
stampa in 3D di una protesi, successivamente utilizzata durante un intervento che ha visto protagonista un signore di Genova. L'impianto di suddetta protesi è avvenuto nella base del cranio del paziente
63enne, affetto da un cordoma della seconda e terza vertebra cervicale, un tumore raro della famiglia dei sarcomi.
L'operazione ha avuto luogo nel
Policlinico di Modena ed è stata coordinata ed eseguita dalle equipe di
Otorinolaringoiatria del Policlinico emiliano (professor Livio Presutti) e di
Chirurgia Vertebrale Oncologica del 'Rizzoli' (professor Alessandro Gasbarrini).
La durata totale dell'intervento è stata di
4 ore, passate le quali il paziente ha avuto una ripresa sorprendentemente rapida, tornando all'alimentazione per vie naturali dopo 3 giorni e raggiungendo le condizioni adatte per la dimissione dopo una sola settimana.
Ad essere impiantata è una straordinaria
protesi artificiale, la cui realizzazione è stata possibile grazie ad un progetto 3D 'fatto su misura' per il paziente, con dei parametri presi dalla Tac pre-operatoria effettuata al Policlinico stesso.
Il modello definitivo è stato successivamente realizzato tramite una stampante 3D che utilizza un materiale conosciuto come polvere di titanio (Ti6Al4V), che viene applicato strato su strato, fino a realizzazione completa dell'oggetto.