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Smart Cities: quando i comuni diventano intelligenti


Sentiamo parlare continuamente di nuove tecnologie e di come queste influenzino la vita dell'uomo. Basti pensare a come lo smartphone abbia, negli anni, trasformato le nostre vite.
Sembrano lontanissimi i tempi in cui il cellulare serviva solo per chiamare: oggi con lo smartphone è possibile controllare l'antifurto della propria abitazione, accedere e gestire il conto in banca oppure inviare mail e documenti. Una tecnologia, quella di oggi, che entra sempre più a far parte delle nostre vite. Ma cosa accade quando le nuove tecnologie vengono in supporto alla cittadinanza? Quando queste vengono applicate alla città con lo scopo di migliorare il benessere collettivo?

Nascono le Smart Cities, le città intelligenti, dove l'applicazione delle tecnologie promette un miglioramento delle condizioni di cittadinanza, grazie ad una maggiore partecipazione sociale ed un incremento della qualità dei servizi. Come si realizza concretamente una città intelligente? A partire dal 2012, la Comunità Europea si è mossa in favore dello sviluppo di Smart Cities sostenendo gli interventi volti al miglioramento dell'efficienza energetica, delle reti energetiche e dei sistemi di mobilità, con l'obbiettivo di ridurre del 40% le emissioni di gas serra entro il 2020.

Tra le iniziative volte alla realizzazione di una città intelligente vi sono:
sviluppo di tecnologie per la mobilità;
  • modelli di sviluppo sostenibile;
  • maggiore partecipazione sociale;
  • ottimizzazione delle risorse;
  • facile accesso ai servizi;
  • incremento della comunicazione.

In Italia il progetto Smart Cities ha riscosso molto successo. Sono, infatti, numerose le iniziative promosse dall'Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI). Partendo dal presupposto che per realizzare una città intelligente occorre soprattutto saper programmare, l'applicazione di tecnologie dell'informazione e della comunicazione devono essere orientante allo sviluppo autosostenibile dei centri urbani. Ciò implica la creazione di sistemi alimentari ed energetici che rispettino e tutelino l'ambiente. È curioso notare come, nella nostra Penisola, i progetti per la realizzazione di città smart siano stati accolti positivamente soprattutto dai comuni più piccoli e localizzati in zone montane o collinari, dove la popolazione non supera i 5000 abitanti.

In queste realtà, è la comunità a porsi come «motore» dello spazio urbano, facendo del proprio senso di appartenenza locale il vero punto di attrazione. La valorizzazione del paesaggio, considerato essenziale per la crescita umana, rappresenta dunque la base sulla quale costruire i nuovi modelli urbani. La città del futuro produrrà benessere solamente se si terrà conto del suo rapporto con l'ambiente circostante. Sarà, infatti, solamente attraverso la ricostruzione di un saldo rapporto tra città e patrimonio ambientale che si creerà una ricchezza durevole nel tempo. In questo quadro, la comunità gioca un ruolo fondamentale poiché è colei che vive e percepisce l'ambiente urbano. Si potrà parlare di sostenibilità soltanto quando istituzioni e cittadini comprenderanno che una città eco-sostenibile non si inventa, non nasce dal nulla, ma si crea valorizzando il patrimonio ambientale.
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