Automobilismo sportivo, dalla Parigi-Ruen alla F1

La nascita e lo sviluppo dell'automobilismo sportivo cammina parallelamente a quello dell'automobile, quando Karl Benz inventò il primo veicolo a motore nel 1885.

Fin dagli esordi, infatti, la competizione è entrata nel mondo automobilistico soprattutto come mezzo per testare le innovazioni tecnologiche ad esso applicate. Da sempre l'automobilismo sportivo ha rappresentato il banco di prova per le case costruttrici, in quanto poi le stesse innovazioni sperimentate nel campo agonistico vengono poi applicate alla produzione automobilistica di serie.

La prima competizione agonistica della storia è considerata la Parigi-Ruen del 1894. Organizzata dal giornale francese Le Petit Journal e presentata dallo stesso nel numero del 19 dicembre del 1893 come un «concorso per vetture senza cavalli», la gara fu disputata il 22 luglio dell'anno seguente.  Per l'ammissione al concorso, svoltasi nell'arco di una giornata e suddiviso in due tappe, occorreva superare una prova preliminare consistente nel superamento di un percorso di circa 50 km in un arco di tempo non superiore a quattro ore.

La prima corsa automobilistica sul territorio italiano risale al 18 maggio 1895, la Torino-Asti-Torino. Cinque i veicoli partecipanti, novantatré chilometri percorsi e una velocità media di 15.5 km/h: questi i numeri della prima competizione, ben lontani da quelli ai quali siamo abituati oggi.

Attualmente troviamo la massima espressione dell'automobilismo sportivo nella Formula 1. La competizione fu organizzata per la prima volta nel 1950 e prevedeva la partecipazione di vetture monoposto. Vincitore della prima edizione fu Nino Farina a bordo dell'Alfa Romeo 158.

Progressivamente l'automobilismo sportivo divenne una componente essenziale delle strategie aziendali delle case automobilistiche, nelle quali gli interessi commerciali costituivano un segmento essenziale. La partecipazione alle competizioni infatti, oltre a permettere la sperimentazione delle novità tecnologiche, incrementava notevolmente il numero delle vendite in caso di vittoria.

In seguito all'evoluzione dei mass media, principalmente della televisione, e al conseguente aumento della popolarità di questo sport,  le sponsorizzazioni entrarono a far parte del mondo automobilistico, contribuendo alla creazione di un giro d'affari di notevoli dimensioni.

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