Equitazione. Storia di un legame antico

Parlando di equitazione non possiamo considerare esclusivamente questa disciplina come uno sport: l'equitazione è molto di più. In essa è racchiusa la storia del rapporto millenario tra l'uomo e il cavallo, diventato con il tempo uno dei personaggi principali nel cammino dell'umanità verso il progresso.
Utilizzato dapprima come come forza lavoro, considerato poi un valore aggiunto, il cavallo ha da sempre affiancato l'uomo nel suo percorso evolutivo. L'equitazione dunque è una delle prime attività nella quale l'uomo si sia mai cimentato. Una prima testimonianza risale a più di mille anni prima di Cristo: nel 1917 vennero ritrovate in Turchia, nell'antico sito di Hattusha, sei tavolette cuneiformi, attribuite ad un certo Kikkuli, nel quale venivano riportate alcune tesi sull'addestramento dei cavalli da carro. Non è un caso, dunque, che le antiche civiltà orientali conoscessero molto bene l'arte dell'equitazione e che i loro esercizi basavano la propria potenza proprio sulla cavalleria.
 
Il più antico manuale occidentale sull'allevamento del cavallo, il suo addestramento e le tecniche per la monta risale invece a Senofonte: è del 350 a.C. il trattato Sull'equitazione (il titolo originale è Perì ippikès), nel quale l'autore descrive l'addestramento dei cavalli sia per l'utilizzo a scopo militare sia per il lavoro.

Sebbene nell'occidente antico il cavallo era perlopiù considerato un valore commerciale, la capacità di cavalcare era comunque considerata un valore aggiunto. Fu però a seguito delle invasioni barbariche che il cavallo iniziò ad avere un ruolo determinante nella società: la cavalleria divenne parte fondamentale degli eserciti e i nobili di tutta Europa dovettero cimentarsi nella pratica dell'equitazione.
In Italia un notevole sviluppo dell'equitazione si ebbe durante il Rinascimento, con l'apertura di numerose scuole e un'ingente produzione manualistica.

La prima partecipazione dell'equitazione alle olimpiadi si ebbe nel 1900, in occasione dei Giochi della II Olimpiade, organizzati a Parigi nel mese di maggio. A conquistare l'oro nella specialità del salto in alto fu un cavaliere italiano, il vicentino Gian Giorgio Trissino, in sella al suo Oreste.
 

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