Lotta, il brivido del corpo a corpo

La lotta è la più antica forma di combattimento da noi conosciuta. Le sue origini, infatti, risalgono addirittura ad alcuni millenni prima di Cristo. Nonostante sia difficile stabilire con certezza il momento in cui questa cominciò ad essere praticata, sappiamo che una forma di combattimento corpo a corpo, senza l'uso di armi, era giò diffusa in Egitto, Medio Oriente e Cina.

Una ruolo notevole doveva avere nell'antica Grecia, considerati i numerosi riferimenti nella leggenda e nella letteratura dell'epoca. Famoso, nel libro XXIII dell'Iliade, è l'episodio della lotta tra Ulisse ed Aiace Telamonio durante i giochi in onore di Patroclo. A confermare il prestigio della lotta nell'antichità, vi è nel 708 a. C. il suo inserimento tra le discipline delle olimpiadi. Il primo ad aggiudicarsi il titolo di vincitore fu lo spartano Euribato.

Praticata anche presso i Romani, la lotta perse parte della brutalità che caratterizzava la sua pratica nella società greca, divenendo un valido mezzo di allenamento militare.
Nel 393 d. C., con l'abolizione dei giochi olimpici da parte dell'imperatore Teodosio I perché considerati un simbolo della società pagana, le competizioni sportive di lotta furono sostanzialmente interrotte.

Durante tutto il Medioevo, la pratica di questa attività rimase ad appannaggio di sovrani e nobili ed insegnata loro come metodo di difesa personale.

La lotta tornò ad essere popolare nel XIX secolo, quando il barone Pierre de Coubertin annunciò l'idea di voler ripristinare i giochi olimpici. Intesa come disciplina sportiva, ossia sottoposta ad una regolamentazione, la lotta si diffuse dapprima in Italia e Francia e successivamente anche in Germania ed Inghilterra.
Nel 1896, in occasione delle prime olimpiadi moderne, la lotta venne introdotta tra le discipline previste nella specialità della lotta greco-romana. Nel 1904 si aggiunse un'ulteriore specialità, quella della lotta libera.

Recente è il dibattito avvenuto intorno alla possibilità di esclusione della lotta dai giochi olimpici, con le conseguenti proteste da parte dei paesi dove lo sport è maggiormente diffuso, tra i quali la Russia.
Nel febbraio del 2013, infatti, il Comitato Olimpionico Internazionale (CIO) aveva annunciato di voler ridurre a 25 il numero delle discipline previste, esprimendo l'intenzione di escludere la lotta a partire dall'edizione di Tokyo del 2020. Durante una conferenza tenutasi a Buenos Aires nel settembre del 2013, il CIO ha deciso di mantenere la lotta tra le discipline dei giochi. Sono stati 49 su 95 i voti che hanno salvato la lotta dall'esclusione.

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