Palla basca, l'evoluzione della pallamano

La palla basca è un gioco regionale tipico dei paesi baschi, conosciuto generalmente con il nome di pelota. Il gioco deriva da uno più antico, la pallacorda, praticato in Europa già a partire dal XIII secolo e sopravvissuto nei Paesi baschi nella sua evoluzione, quella che viene appunto definita palla basca.
A differenza della pallamano, il gioco prevede che ogni lancio sia rivolto verso un muro, in uno schema basato interamente sul rimbalzo. A scendere in campo sono solitamente squadre formate da tre giocatori ma può essere giocato anche in coppia.

Secondo alcuni, invece, la palla basca era diffusa già tra le popolazioni precolombiane e importata poi in Europa da Ferdinando Cortes. In realtà oggi non possiamo identificare la palla basca come un unico sport, poiché esso racchiude ben diciotto specialità. Attualmente quella più praticata a livello internazionale è la cesta punta, di cui la caratteristica peculiare è proprio l'attrezzo con la quale viene giocata, introdotto nel XIX secolo da Jean Dithurbide: una cesta in vimini allungata e ricurva, di circa 50 cm di lunghezza, alla quale è attaccato un guanto di cuoio nel quale il giocatore inserisce la mano.

Considerato oggi sport nazionale nella regione basca, lo sport si poi è diffuso anche in Francia, Italia ed America meridionale e sulla scia dell'enorme successo, fu inserito tra i giochi olimpici nell'edizione parigina del 1900. Fu quella l'unica partecipazione alla competizione olimpica di palla basca, per poi essere invece presentato come disciplina dimostrativa nelle Olimpidi di Parigi del 1924, di Città del Messico nel 1968 e di Barcellona nel 1992. Poiché furono solamente due le nazioni che vi parteciparono, la medaglia di bronzo per questa specialità non venne attribuita. Ad aggiudicarsi l'oro fu invece la Spagna, mentre l'argento andò alla Francia.


In Italia la palla basca era diffusa a Milano (tempio di questo sport fu, l'ormai ex, sferisterio di Via Palermo, oggi trasformato in location per eventi), Roma, Napoli e Torino. Sebbene attualmente l'attività agonistica sia stata del tutto abbandonata, sopravvivono le associazioni dilettantistiche. 

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