Subacquea, il fascino del mondo sommerso

La conquista di nuovi mondi: è questo il desiderio dell'uomo. È infatti la sete di conoscenza, la scoperta dell'ambiente e dei luoghi circostanti a caratterizzare l'umanità sin dal principio. Il mare, simbolo di forza e ricchezza, rappresenta l'emblema di questa voglia di conquista, indissolubilmente legata al fascino del mondo subacqueo.

Le prime immersioni subacquee erano finalizzate alla caccia e alla ricerca di oggetti. Pescatori e cacciatori di materiali preziosi, infatti, raggiungevano i fondali marini in apnea alla ricerca di pesci, spugne, coralli, perle o semplicemente per osservare la vita sott'acqua. L'immersione in apnea però imponeva ai pescatori di risalire in superficie frequentemente, mentre l'utilizzo di canne di giungo usati come boccagli non consentiva la discesa sui fondali.

Fu così che all'inizio del XVI secolo cominciarono ad essere utilizzate le campane subacquee, uno dei primi strumenti a permettere all'uomo di prolungare i tempi delle immersioni, finché l'aria in queste contenuta fosse stata respirabile. Le campane difatti, poste verticalmente ad alcuni metri sotto la superficie dell'acqua, fungevano da contenitore per l'aria. I subacquei, dunque, potevano restare immersi per tempi prolungati ed abbandonare la campana qualora vi fosse stata la necessità.

Fu con l'avanzamento del processo tecnologico ed i crescenti studi sulla pressione, che si iniziarono a sviluppare nuovi strumenti e nuove tecniche per la subacquea. Insieme alla diffusione di questi, si ridussero notevolmente anche gli incidenti, dovuti principalmente alla mancata conoscenza delle tecniche di decompressione.

Nel XIX secolo, fecero la loro comparsa i primi caschi da palombaro che, poiché collegati ad un tubo, permettevano di ricevere aria pompata manualmente dalla superficie.
Fu solamente durante il XX secolo che le attrezzature vennero migliorate notevolmente, avvicinandosi molto a quelle utilizzate attualmente. In  Italia, dopo la Seconda Guerra Mondiale, alcuni subacquei iniziarono a promuovere la didattica subacquea.
Duilio Marcante insieme ad Egidio Cressi (fondatore della Cressi Sub), Ludovico Mares (fondatore della Mares) e Luigi Ferraro ( prima collaboratore della Cressi Sub e poi fondatore della Tecnisub) si dedicarono alla progettazione delle prime strumentazioni per la subacquea.
Risale al 1943 la prima maschera targata Cressi, la Sirena, che restò nel catalogo dell'azienda per oltre trent'anni.


 

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