Wrestling, tutto diventa show

Il wrestling affonda le sue radici nella lotta, praticata a partire dall'VIII secolo a. C. nella Grecia antica ed inserita tra le discipline previste per le Olimpiadi sin dalla prima edizione.
Ripercorrendo un viaggio lungo la storia, troviamo negli spettacoli messi in scena dai gladiatori una forma embrionale di quello che sarà poi il moderno wrestling. Questi, infatti, così come accade per i moderni spettacoli di wrestling, avevano come scopo primario quello di divertire la popolazione. È proprio prendendo in considerazione questo fine, dunque, che possiamo in qualche modo ricollegare le origini del wrestling ai grandi spettacoli organizzati nelle arene della Roma antica.

Tali tipologie di spettacoli furono però abbandonati nel IV secolo d. C., quando l'imperatore Teodosio proibì ogni tipo di manifestazione pagana.

Il wrestling moderno nasce alla fine del 1800, quando lo sport si separò dalla tradizionale lotta trovando una propria autonomia. Comparvero sulla scena una prima generazione di lottatori, i quali ben presto raccolsero intorno a sé un discreto numero di ammiratori. Nonostante ciò, inizialmente il wrestling era considerato uno sport di nicchia e gli incontri erano organizzati in maniera sporadica.
La popolarità del wrestling iniziò la sua ascesa a partire dai primi anni del XX secolo; nel 1901 il wrestler russo George Hackenschmidt, dopo aver conquistato il titolo di «campione dei pesi massimi», diete il via ad un tour in Europa, contribuendo notevolmente alla diffusione del wrestling.

Caratteristica fondamentale di questo sport, che lo porta a differenziarsi dalla tradizionale lotta greco-romana, è la spettacolarità degli incontri. Il dare spettacolo e il divertimento del pubblico diventato gli scopi principali, al punto tale che gli incontri venivano predeterminati. Ben presto, considerata la maggiore partecipazione del pubblico e il notevole incremento remunerativo, agli incontri regolari si sostituirono totalmente quelli predeterminati.
Per molto tempo, però, gli organizzatori degli incontri e i wrestler non dichiararono mai di seguire la cosiddetta keyfabe: gli incontri erano decisi a tavolino e ogni minimo dettaglio veniva curato, lasciando nulla al caso. Tutto diventava show. Ed è proprio questa spettacolarità a fare del wrestling un vero e proprio fenomeno di massa.

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