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Ai Comuni tre rifugiati ogni mille abitanti

Ecco il piano per gestire gli immigrati in Italia


In seguito all'incontro tra Fassino Alfano, fissato per martedì, sarà raggiunto un accordo per stabilire nuovo piano di distribuzione dei migranti che coinvolga in egual modo tutti i comuni della nazione, sia piccoli che grandi.

Lo stesso ministro dell'interno, Angelino Alfano, ha dichiarato che incontrerà il presidente dell'Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), Piero Fassino per la ratifica dell'accordo. Con l'impegno e l'unione di Stato, regioni e comuni il peso da sopportare non sarà molto grande. Egli sostiene inoltre che sulla Sicilia non possono gravare le spese dovute agli sbarchi e all'accoglienza.

Secondo il piano previsto dal Viminale, ad ogni comune italiano saranno attribuiti circa tre rifugiati per ogni mille abitanti, ma ovviamente tutti i comuni dovranno partecipare al piano di accoglienza; poiché se qualcuno proverà a fare il furbo gli altri ne pagheranno le conseguenze.

Ciò è quanto stabilito nei giorni precedenti, in un altro incontro avvenuto tra Fassino ed Alfano a Cernobbio, al Forum Ambrosetti-The European House. Dal punto di vista matematico, in Italia ci sono circa 150mila immigrati che rientrano nel sistema accoglienza, i quali vanno divisi per gli 8mila comuni esistenti. Saranno poi questi ultimi a decidere volontariamente se partecipare al piano, ma ovviamente se tutti facessero la loro parte il peso non graverebbe su nessuno. L'incontro di martedì dunque servirebbe solo per la ratifica di tale accordo tra Anci e governo.

Le parole del ministro sottolineano anche quanto l'Italia sia rimasta ingiustamente sola da parte dell'Europa nel far fronte all'emergenza rifugiati. L'obiettivo dei migranti non è arrivare in Italia ma approdare in Europa e per fare ciò usano la Sicilia come frontiera, pertanto l'Italia dovrà utilizzare mezzi europei ed i migranti dovranno essere distribuiti anche in tutti gli altri paesi dell'Unione europea.

Il ministro conclude poi invitando i vari Paesi ad assumersi le proprie responsabilità di fronte a tale problematica, poiché l'Italia fino ad ora non ha goduto di nessuna solidarietà ed è arrivato il momento di dimostrare.
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