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La Storia di Bertonico

Un viaggio nel tempo dentro il comune di Bertonico


Pur essendo considerato un piccolo Comune la storia di Bertonico è gloriosa avendo donato alla patria nella Grande Guerra ben quaranta suoi concittadini morti sui campi di battaglia e avuto tre decorati, dei quali uno ricevette addirittura una Medaglia d’Argento.

Il toponimo della città deriverebbe da Brettone. La storia di Bertonico, paese nei pressi di Lodi situato fra il canale Muzza e il fiume Adda, ha origini documentate pressappoco a partire dall’Anno Mille, quando risultava appartenere al Vescovo della città di Lodi. Dalle cronache del tempo si apprende che il 5 di agosto di quell’anno l’Imperatore Ottone III inviò un suo legato, il Conte di Lodi, per risolvere una questione di proprietà terriere fra Rogerio di Bariano e il Vescovo di Lodi. In questa disputa risultarono essere anche presenti i fratelli Amizo e Gezo di Bertonico. Nel 1359 Bernabò Visconti la donò agli ospedali di Santa Caterina di Milano e di Brolo.

Si trova menzione come feudo di Bertonico formato da numerosi poderi e case nel lodigiano nel 1458, nell’atto di proprietà appartenente all’ospedale Maggiore di Milano.
Nel XVI Secolo il paese venne occupato dalle milizie francesi agli ordini del Re Luigi XII. Le truppe si resero protagoniste con soperchierie di ogni genere e infestarono le terre anche con varie taglie. Nel 1676 la comunità di Bertonico, per porre fine alle scorribande di malandrini e ladri, pose sul campanile a vigilare sia durante il giorno e sia durante la notte le guardie. Nel 1723 la chiesa del paese fu assalita da una banda di malviventi. Venne depredata, come riportano le cronache durante la notte fra il 25 e il 26 maggio.

Durante gli anni che vanno dal 1808 al 1816, quindi in piena età napoleonica, Bertonico venne ad essere aggregata con Vinzasca. Ridivenne autonoma quando si venne a creare il regno Lombardo – Veneto. Proveniente da San Fiorano, il 28 marzo del 1862 Giuseppe Garibaldi giunse a Bertonico. L’Eroe dei Due Mondi venne ospitato presso la dimora del Marchese Giorgio Guido Pallavicino. In quell’occasione fu inaugurato il tiro a segno, e una targa che venne collocata in occasione dell’evento rammenta l’avvenimento.
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