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A svolgere l'attività di amministratore condominiale possono essere sia le persone fisiche che giuridiche, a patto che abbiano i requisiti previsti dalla legge, fra cui il conseguimento del diploma di scuola secondaria di secondo grado ed un apposito corso di formazione. Parte dei suddetti requisiti decade se è nominato amministratore un condomino dello stabile.

C'è da dire, però, che dopo l'ultima riforma del condominio le responsabilità e le funzioni spettanti all'amministratore sono maggiori, con la legge dell'11 dicembre 2012. Dunque è bene affidarsi ad amministratori di condominio professionisti, che mostrino competenza nel settore

La normativa stabilisce che la nomina sia valida per un anno. Alla scadenza di questo, qualora la nomina non sia stata revocata, questa è da considerarsi rinnovata per un altro anno. A provvedere alla revoca della nomina sono i condomini durante l'assemblea, così come previsto dal regolamento di condominio. In determinati casi, è l'autorità giudiziaria a disporre la revoca sotto richiesta di anche uno solo dei condomini. Ciò può avvenire quando l'amministratore:

• non abbia provveduto alla stesura del rendiconto
• non abbia indetto l'assemblea per l'approvazione dei conti;
• si rifiuti di convocare l'assemblea per la nomina di un nuovo amministratore;
• non abbia reso esecutiva una delibera di assemblea;
• non abbia provveduto alla cura dei registri.