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Come avere diritto a Carta Sia?


Un sostegno per le famiglie che hanno più bisogno e, nel contempo, un aiuto per l’attivazione lavorativa e sociale di tutti i suoi componenti. Sono questi, in estrema sintesi, i pilastri sui quali si regge il nuovo provvedimento "Carta Sia", pensato dal Governo Renzi per contrastare la povertà.

Dei fondi nazionali stanziati, la parte spettante alla Sicilia è di 112 milioni, che verranno distribuiti agli aventi diritto sotto forma di un sussidio economico di circa 400 euro lordi mensili per un anno.

La grande novità è che per la prima volta il progetto non si riferisce ai singoli, ma all’intero nucleo familiare: lo possono chiedere, infatti, solo le famiglie che versano in condizioni disagiate e all’interno delle quali siano presenti minori, donne in gravidanza o figli disabili. E perché la richiesta vada a buon fine, serve la partecipazione di tutta la famiglia, dato che il progetto, a fronte del sussidio economico, chiede il rispetto di impegni quali l’adesione a progetti di formazione e occupazione per gli adulti, così come la frequenza e l’impegno scolastico per i più piccoli. Perché l’obiettivo generale, come si diceva, non è solo quello di dare un aiuto, ma di accompagnare l’intero nucleo familiare su una strada che le permetta di ritrovare la propria autonomia e, con essa, l’inclusione attiva all’interno della società.

Diversi i requisiti che è necessario soddisfare per ottenere il sussidio. Tra questi, un isee inferiore ai tre mila euro; l'assenza di altri strumenti di sostegno economico; il non possedere un’auto di cilindrata superiore a 1.300 cc o un motoveicolo di cilinrdata superiore ai 250 cc.; non avere acquistato un’auto nell’ultimo anno.

La previsione degli esperti di ministero e regione è che saranno molte le richieste, per questo, in attesa del via ufficiale dell’iniziativa il 2 di settembre, la macchina amministrativa è prontissima ad entrare in azione.

Anche perché nell’iniziativa sono coinvolti diversi attori, dal Comune ai servizi sociali, dai centri per l’impiego alle scuole, dai servizi sanitari alla polizia municipale. 
Nelle grandi città sono stati predisposti degli sportelli appositi a cui rivolgersi, mentre nei centri più piccoli si potrà fare riferimento agli stessi servizi sociali.
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