  Guida


La questione amianto in Italia è ancora aperta, nonostante la sua messa al bando risalga ormai a più di 20 anni fa. La legge 257/92, non solo infatti vieta la produzione, commercializzazione e l'utilizzo dell'amianto in Italia, ma affida alle regioni e alle province autonome l'elaborazione di piani per la bonifica dei siti contaminati. Ciò nonostante, il problema eternit resta ancora irrisolto causando tutt’ora 4000 vittime ogni anno. Ad oggi, sulla questione, permangono dubbi ed incertezze e spesso il singolo cittadino non sa bene come fare per bonificare o rimuovere eventuali manufatti in eternit. Obiettivo di questa piccola guida è quello di sensibilizzare i cittadini sulla questione e fornire piccole e semplici indicazioni sulle norme in vigore e sui comportamenti da tenere nel caso si noti la presenza di fabbricati o manufatti in amianto.


Perché l'amianto è pericoloso?

Con il trascorrere del tempo i materiali contenenti eternit si deteriorano, rilasciando nell'aria fibre volatili sottilissime, capaci di rimanere in sospensione per un tempo piuttosto prolungato. L'inalazione di queste causa mesotelioma e cancro ai polmoni. E tra le vittime non vi sono solamente ex lavoratori, ma molti cittadini che sono venuti in contatto con le fibre di asbesto liberate nell'aria. Vivere con l'amianto significa morire per amianto.
 

Cosa fare se ci accorgiamo della presenza di amianto?

Secondo quanto previsto dalla legge (art. 12, legge 257/92), il proprietario di un edificio nel quale è presente materiale contenente amianto, è obbligato a farne comunicazione all'Azienda Sanitaria Locale (ASL). Il censimento dell'amianto è obbligatorio nel caso si tratti di edifici con più appartamenti, mentre per quanto riguarda singole unità abitative il decreto ministeriale 6/94 parla di «carattere facoltativo, almeno in prima fase».
Nel caso in cui l'edificio in questione sia un condominio, spetta all'amministratore denunciare la presenza di manufatti in eternit. Per quanto concerne la presenza di amianto negli edifici destinati ad abitazione, la legge non obbliga la rimozione dei materiali contenenti amianto ma prevede controlli sullo stato di integrità dei manufatti.

Qualora sia presente amianto negli edifici ad uso abitativo, nonostante la rimozione non sia obbligatoria, occorre comunque ricordare che:
  • è vietato il commercio, la vendita o il riutilizzo delle parti rimosse contenenti eternit;
  • gli eventuali materiali rimossi sono considerati rifiuto e vanno conferiti in appositi centri autorizzati alla raccolta di rifiuti pericolosi;
  • sono assolutamente vietati l’incenerimento, l’interramento e il riutilizzo per la realizzazione di rilevati stradali;
  • bisogna disporre piani di controllo dello stato fisico dei materiali, al fine di assicurarne l’integrità.


Come possono le nuove tecnologie aiutarci nella lotta contro l’amianto?

Negli ultimi anni, lo sviluppo di nuove tecnologie dell’informazione e il crescente utilizzo del web hanno dato la possibilità ai cittadini di incrementare la loro partecipazione alla vita sociale e politica del Paese. Tale fenomeno ha conseguentemente destato una sempre più crescente attenzione per le problematiche ambientali, soprattutto per quelle legate all’inquiamento.
In Italia ci si è trovati ad affrontare un vero e proprio “caso eternit”, visto il largo uso di questo materiale nell’edilizia durante quasi tutto il Novecento. Non ci riferiamo solamente all’Eternit di Casale Monferrato e Broni o alla Fibronet di Bari, vere e proprie fabbriche di morte, ma agli oltre 38 mila siti ancora da bonificare (secondo i dati resi noti dal MInistero dell’Ambiente).
In realtà, la presenza di amianto nel nostro Paese è talmente vasta che fare un censimento completo dei siti è piuttosto difficile. In questo senso, il web ci fornisce un valido aiuto dando la possibilità ai cittadini stessi di segnalare l’eventuale presenza di amianto. Sono molte infatti le associazioni ed i servizi che si occupano di raccogliere i dati, nel tentativo di avere un quadro quanto più reale possibile del numero di siti contaminati da amianto.

LInk Utili:


Come bonificare l'amianto?

Esistono tre diverse tecniche per la bonifica dei siti contaminati da amianto:

Rimozione.  L'operazione deve essere effettuata facendo la massima attenzione a mantenere integro lo stato fisico del materiale, per non rilasciare fibre nell'ambiente. A tal proposito, i materiali rimossi:

  • non devono essere frantumati;
  • non devono essere lasciati cadere a terra liberamente;
  • devono essere chiusi in imballaggi non detoriabili oppure ricoperti con teli in plastica.
Sovracopertura. Consiste in un'operazione di confinamento realizzata tramite l'installazione di una seconda copertura in un particolare materiale isolante sopra quella già esistente in fibro-cemento. Per realizzare questo tipo di intervento, occorre fornire il calcolo delle portate e dei carichi della struttura, al fine analizzarne la possibile realizzazione.

Incapsulamento. Consiste nel trattare la superficie in fibrocemento con appositi prodotti capaci di impedire il rilascio delle fibre nell’ambiente. A questo tipo di trattamento, sebbene più economico rispetto alla rimozione, deve seguire un programma di controllo e manutenzione al fine di conservare l’integrità della superficie e l’efficacia del trattamento. Il D.M. 249/1999 dispone, così come già previsto dal decreto ministeriale del 6 settembre 1994, l’obbligo di monitorare lo stato fisico dei materiali trattati. In particolar modo, bisogna controllare che non vi siano sfaldamenti o deterioramenti dello strato superficiale.


Chi può effettuare le operazioni di bonifica e rimozione?

Le operazioni per i trattamenti di bonifica e la rimozione dei materiali contenenti amianto possono essere effettuate solamente da ditte specializzate ed iscritte all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali. Durante le manovre di rimozione dell’eternit, inoltre, il datore di lavoro della ditta incaricata ha l’obbligo di provvedere a tutte le misure necessarie per la messa in sicurezza dei dipendenti durante lo svolgimento dell’operazione stessa. Per ottenere ulteriori informazioni sulle metodologie, le tecniche di bonifica e le tariffe per la rimozione dei materiali contenenti amianto puoi rivolgerti alle imprese dislocate sul territorio nazionale, che si occupano dello smaltimento di rifiuti pericolosi.


È possibile rimuovere l’amianto da soli?

La rimozione dell’eternit “fai da te” è possibile solamente quando la quantità di eternit non superi 300 kg (circa 12 mq) e usando un apposito kit, messo in commercio da ditte specializzate e contenente guanti, mascherina e l’idoneo trattamento.
È importante sapere che il kit può essere utilizzato esclusivamente nel caso di unità abitative ad uso domestico e dal solo proprietario dell’immobile; non è consentito dunque l’aiuto di coniugi, parenti o amici. Inoltre, prima di procedere procedere alla rimozione, è necessario richiedere il nulla osta alla ASL di competenza.
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