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Il Veneto stanzia i fondi per i Comuni a rischio sismico

Il 58% necessita interventi


Lo scorso 18 agosto è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale un decreto del capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio. Il contenuto stabilisce i comuni a rischio sismico. Tra questi ci sono anche quelli del Veneto. Sui 576 che compongono la regione, sono 335 i territori interessati. Lo stesso atto assegna fondi per la prevenzione, riferiti all'annualità 2015. Degli oltre 123 milioni di euro messi a disposizione dal governo, sono quasi 5 milioni e 700 mila ad essere destinati al Veneto. All'amministrazione regionale spetta il compito, entro un mese e mezzo, di stabilire le somme per lavori strutturali agli edifici di proprietà privata.

Il supporto nazionale non è l'unico. Una delibera della giunta guidata da Zaia datata 29 giugno apre le casse che contengono i finanziamenti europei destinati allo sviluppo regionale, Por-Fesr, con l'obiettivo di migliorare le strutture dei fabbricati ritenuti strategici. La distribuzione avviene su base provinciale. Ciò deriva da un'ordinanza del 2010 dell'allora Primo Ministro Silvio Berlusconi. I numeri rendono l'idea della situazione. La provincia di Belluno conta 46 comuni in cui vi è un'elevata accelerazione del suolo. Sono 22 nel Padovano, 88 in provincia di Treviso, 72 in quella di Verona, 10 nel Vicentino e 3 nell'area di Venezia. Ad essere privo di pericoli sismici è il Polesine. Dieci anni fa la mappa era la stessa, il totale delle municipalità era pari a 332.

La Regione ha individuato 4 mila fabbricati strategici in zone sismiche, con un alto livello di rischio. Questa cifra rappresenta un quarto del totale degli edifici individuati dalla delibera di giunta. L'amministrazione Zaia ha così provveduto a fare uno stanziamento di dodici milioni su tre annualità. Uno solo per quest'anno, sei il prossimo e cinque nel 2018. I Comuni interessati dovranno presentare domanda, entro il 30 settembre, perché i fondi verranno distribuiti tramite un bando. La metà dei soldi servirà a coprire le spese di adeguamento, mentre l'altra metà sosterrà il miglioramento.
Ci sono però 43 Comuni che non hanno presentato il censimento degli edifici, malgrado siano in zone a rischio.
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